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L’alimentazione per il fegato grasso

Il fegato grasso, scientificamente denominato steatosi epaticaè una patologia cellulare legata all’accumulo di grasso nel fegato comporta una serie di danni tanto da causare necrosi della cellula nei casi peggiori.

Bisogna però distinguere tra steatosi epatica alcolica e non alcolica.

La steatosi epatica causata da consumo eccessivo di bevande alcoliche prende il nome di steatosi epatica alcolica. L’etanolo contenuto in queste bevande, se ingerito in grandi quantità quotidianamente, può avere diversi effetti negativi su molti organi, ma in particolare modo a carico del fegato, causando dapprima steatosi e in seguito nei casi più gravi, cirrosi epatica.

La steatosi epatica non alcolica invece, è causata da uno stile di vita scorretto.

Si divide in due sottocategorie: la prima meno grave la  NAFLD ovvero  steatosi epatica non alcolica  in cui gli esami del sangue non rilevano alcun danno all’organismo e quella più grave la NASH ovvero stesatoepatite non alcolica in cui l’accumulo di grasso provoca infiammazione e danni progressivi al fegato.

I dati sono in forte aumento, soffre di fegato grasso una persona su tre e i numeri aumentano ancor più nella fascia dell’obesità dove ne soffre una persona su due.

Tenere sotto controllo il proprio BMI attraverso uno stile di vita sano, è fondamentale per prevenire l’accumulo di grasso nel fegato.

Linee di intervento

L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale, in abbinamento alla pratica costante di esercizio fisico.

Le indicazioni nutrizionali fondamentali sono il controllo degli zuccheri a tavola, prediligendo carboidrati a basso indice glicemico come quelli dell’avena, del farro e dei cereali integrali, in abbinamento a buone fonti proteiche come quelle della carne bianca e del pesce azzurro ricco di omega 3; l’assunzione inoltre a pranzo e cena, di buone quantità di fibra alimentare derivante dalle verdure sia crude che cotte.

Il mio consiglio è quello di iniziare il pasto con un bel piatto di verdure e poi proseguire con le altre portate, così da potenziare l’effetto benefico delle fibre sul nostro organismo.

Attenzione alla colazione: spesso si esagera con gli zuccheri di prima mattina, soprattutto se non si deve poi praticare un’attività motoria.

Sarebbe bene dunque iniziare la giornata, con un pasto ben bilanciato in zuccheri, proteine e grassi.

Una scelta golosa e salutare al tempo stesso, potrebbe essere quella dei pancakes.

Uno degli errori più comuni in campo alimentare,  è quello di demonizzare i grassi e di eliminare di conseguenza  alimenti preziosi come le uova e il salmone che ne sono ricchi si, ma potrebbero non essere la causa diretta di fegato grasso.

Nei casi di obesità severa, la riduzione del peso diventa fondamentale per migliorare la steatosi e una dieta proteica, povera di zuccheri ma ricca di grassi come quella chetogenica, col suo forte effetto dimagrante può essere in alcuni casi, di grande giovamento per il fegato.

Prima di intraprendere diete drastiche o di eliminare intere categorie di alimenti però, è doveroso consultare il proprio medico curante o affidarsi ad uno specialista del settore.

L’esercizio fisico infine, non deve mai mancare e deve essere un mix di attività aerobiche quali la corsa e il nuoto, ottimali per il metabolismo degli zuccheri evitando che si accumulino in grasso nel fegato,  e di attività anaerobiche per potenziare la massa magra e i nostri muscoli fondamentali per un metabolismo potente ed efficiente.

Federico Zanga
Federico Zanga
Professione Biologo Nutrizionista. Iscritto all’Albo Nazionale dei Biologi, mi occupo di Nutrizione e Alimentazione in stati fisiologici, in fisiologia speciale e stati fisiopatologici accertati. Mi occupo in primis di alimentazione funzionale per le problematiche intestinali come colon irritabile e patologie ad esso correlate. Sono inoltre esperto di nutrizione sportiva e di ricomposizione corporea, avendo conseguito una seconda Laurea Magistrale in Scienze Motorie e, da sempre, uno sportivo e amante di uno stile di vita attivo.

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